Insomma, il papa alla Sapienza! Tutti gli opinionisti sentiti da Fovbice, oltre che tutti gli ascoltatori al telefono, ribadivano la stessa tesi (pluralità utile per la dialettica, tra l'altro!)...che la libertà di opinione è morta, in Italia, visto che si è impedito al papa di parlare all'Università. Dicevano: tutti avrebbero il diritto di parlare, poi magari alcuni possono dissentire, criticare o protestare. Bene, avanzerò una tesi semplicistica, e mi piacerebbe che qualcuno la discutesse: di fatto, nessuno ha minacciato la vita del papa. Il sommo è stato invitato, alcuni professori hanno protestato ufficialmente, e alcuni studenti hanno annunciato un sit-in, come protesta. Al che il papa, non saprei esattamente per quali motivi, ha ritrattato la propria partecipato. Insomma, 1) proposta, 2) dissenso - la libertà è anche poter esprimere un dissenso relativamente a priori, cioè sapendo chi è questo papa e come la pensa su molti temi, o no? - e 3) retro front, col discorso che verrà comunque inviato e letto. Cosa c'è di scandaloso o di diverso dal modus operandi che gli interlocutori di Fovbice ritengono corretto ? C'è da considerarlo un incidente diplomatico con la curia di Roma - di cui è il vescovo - con lo Stato del Vaticaro - di cui è il presidente - con il cielo - di cui è il rappresentante in Terra? O è vero che in questo Paese sul papa e le sue idee non si può discutere?
Se poi questa uscita di scena sia stata una mossa studiata, ad effetto, non sta a me dire...
Troppo semplice? "Pole la donna permettersi di pareggiare con l'omo?..."*. Il dibattito, volendo, è aperto.
*Da "Berlinguer ti voglio bene", di G. Bertolucci, con R. Benigni
Foto: copertina de il manifesto, 20 Aprile 2005
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